Materie prime: dalla terra alla finanza

‘’Le quotazioni del petrolio Brent schizzano a 147,50 dollari al barile, è record!”. ‘’ Oltre a Nichel e alluminio, corre senza sosta anche l’oro infrangendo il muro dei duemila dollari l’oncia’’.

Dai rincari energetici post pandemia, all’aumento del prezzo dei carburanti dovuto al conflitto Russia – Ucraina, esclamazioni simili sono rimbalzate da una testata giornalistica all’altra molto spesso negli ultimi anni. Ma dove nascono i prezzi delle materie prime? E quali sono i principali fattori che li guidano?

Innanzitutto, le materie prime possono essere definite come prodotti scambiabili che si trovano naturalmente nel terreno o vengono coltivati in agricoltura. Essendo utilizzate come input nei principali processi di produzione, svolgono un ruolo fondamentale nel determinare i prezzi di molti altri mercati finanziari. Inoltre, le variazioni dei prezzi delle materie prime tendono a influenzare l’intera catena di approvvigionamento. Ad esempio, negli anni ’70, il prezzo del petrolio greggio salì notevolmente a seguito dell’embargo petrolifero imposto agli Stati Uniti dai membri dell’OAPEC. Questo determinò un drastico aumento del prezzo del petrolio, causando una forte inflazione in tutta l’economia globale.

Tornando alla domanda iniziale, esistono sostanzialmente due tipi di mercati delle materie prime. I mercati fisici all’ingrosso, dove il prezzo che viene stabilito è definito spot o cash, e i mercati finanziari regolamentati detti a termine. Nei secondi vengono scambiati i future: contratti derivati mediante i quali l’acquirente e venditore si impegnano a scambiarsi una quantità standard di un determinato bene a una data prefissata, al prezzo che viene concordato al momento della stipulazione. Sono proprio le quotazioni dei contratti future, quelle menzionate in apertura.

Il mercato dei future sulle materie prime è caratterizzato da un’elevata volatilità, complice è la molteplicità di fattori che influenzano i prezzi delle commodities:

Domanda ed offerta: la regola fondamentale è che i prezzi delle materie prime aumentano con l’aumentare della domanda, quando si verifica un calo della fornitura complessiva, o delle scorte di una commodity. Al contrario, il prezzo scende di fronte alla diminuzione della domanda e all’aumento dell’offerta.

Situazione geopolitica: come accennato in precedenza, le tensioni geopolitiche influenzano i prezzi delle commodity. Un ulteriore esempio è il balzo del prezzo della benzina come conseguenza del conflitto Russia – Ucraina. 

Natura: un clima favorevole può comportare un raccolto eccezionale che porta all’eccesso di offerta di una commodity, mentre un clima avverso può comportare la distruzione di un raccolto, portando a una carenza nella fornitura di una materia prima.Altri fattori come la crescita economica, i costi di trasporto e i mercati valutari contribuiscono alla determinazione dei prezzi delle commodities. Alcuni di questi, come le politiche del governo, sono prevedibili, mentre altri, come l’influenza di Madre Natura, sono imprevedibili. Diversi professionisti nel tempo hanno rilevato regolarità empiriche e sistemi di intelligenza artificiale capaci di realizzare efficienti strategie di approvvigionamento. Noi comuni consumatori, nel frattempo, attendiamo la soluzione che impedisca rincari drastici come quelli che stiamo subendo dall’avvento della pandemia fino ad oggi.

Valerio Aleandri, associato in prova Area Consulenza d’Impresa

Giulia Monzali