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COME CAMBIANO I MERCATI DOPO LA BREXIT?

Il ventinove marzo 2017 in seguito ad un referendum nazionale, dove quasi la metà della popolazione britannica votò per lasciare l’Unione Europea, il governo comunicò, a seguito del verdetto, la sua decisione formale di ritirarsi dalla stessa. Il trentuno gennaio del 2020 la Gran Bretagna lascia definitivamente l’Unione, diventando il primo e fino ad ora unico paese ad abbandonare l’organizzazione. Infine, il trenta dicembre 2020 viene firmato il “Trade and cooperation agreement”, che diverrà efficace a partire dal primo maggio 2020, un patto di cooperazione e di scambio tra l’Unione Europea e la Gran Bretagna. 

Il Trade and Cooperation Agreement regola i rapporti tra l’Unione europea e la Gran Bretagna per quanto riguarda lo scambio di beni e servizi, gli investimenti, la competizione e molto altro, in generale si occupa di tutti i rapporti possibili tra le due, sia economici, che ambientali o di sicurezza.

Prima della Brexit la Gran Bretagna attraeva decine di migliaia di lavoratori da tutto il mondo ogni anno, i quali erano principalmente attratti dalle opportunità offerte dalla capitale, Londra, più in particolare dalla “City”, il centro finanziario della città. In seguito alla Brexit però molte aziende hanno spostato la loro sede legale altrove, comportando una notevole riduzione delle risorse umane operanti nel Paese.  Basti pensare che solo nel settore finanziario si sono trasferiti all’incirca 8000 lavoratori nel periodo seguente la Brexit, essi si sono spostati in altre capitali europee al seguito delle loro compagnie. Il trasferimento delle sedi è avvenuto per proteggere i profitti visto che il Trade and cooperation agreement ha incrementato di molto i costi per spostare prodotti e servizi al di fuori del paese.

Un’altra conseguenza della Brexit è stata la perdita di rilevanza finanziaria della City. Londra è stata per decenni la capitale finanziaria dell’Europa, ma dopo la Brexit il suo trono è stato insidiato da altri mercati come: Amsterdam, Parigi, Francoforte, Dublino e Milano. Al momento il London Stock Exchange si combatte il ruolo di maggiore stock exchange in Europa con l’EURONEXT, con sede ad Amsterdam, (in realtà si tratta di un exchange pan-europeo, che opera in sei diverse città oltre a Londra, cioè Bruxelles, Dublino, Lisbona, Milano, Oslo e Parigi), l’LSE al momento è ancora il maggior stock exchange, ma sta rapidamente perdendo terreno rispetto ai competitors. Nel 2020, dopo che la Gran Bretagna ha lasciato l’Unione Europea l’export di prodotti e servizi finanziari verso la stessa ha perso più o meno il 15% del suo valore rispetto all’export all’interno dell’unione, ma da allora sono cresciuti più o meno alla stessa velocità, senza però riuscire a recuperare il 15% perso nel 2020.

In una recente intervista Mark Carney, ex governatore della Bank of England, ha dichiarato ”nel 2016 l’economia inglese risultava essere almeno il 90% dell’economia tedesca, adesso invece vale meno del 70%”. Bisogna anche precisare che questa perdita di terreno è anche in parte dovuta alla perdita di valore della sterlina. 

Nonostante la Brexit, Londra sembra rimanere un luogo molto attraente per fare business, quindi è probabile che anche se stia perdendo terreno rispetto alle altre capitali europee, nel prossimo futuro resti comunque dominante nel panorama del business europeo.

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