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Traction channel e marketing tools

Nel mondo delle start-up e del digital marketing, stanno entrando in uso una serie di termini, in apparenza innovativi, che, in realtà, altro non sono che nuovi modi di esprimere i tradizionali concetti di marketing.

È noto, infatti, che l’efficacia di un prodotto risieda sia nel modo in cui questi viene sviluppato, ovvero nel product development, sia nel modo in cui viene introdotto sul mercato; processo che nel gergo del digital marketing diviene la product traction. È noto anche che, affinché il business model dell’azienda incontri le esigenze del mercato e vi rimanga agganciato, occorrono opportuni strumenti o marketing tools, per veicolare il prodotto ai potenziali clienti e che questo avviene attraverso diversi canali, i cosiddetti traction channels del digital marketing: i public relations channels per raggiungere i  potenziali clienti; i sales channels, per vendere i prodotti; i design sales funnel, ovvero dei canali opportunamente progettati; ecc. 

Una delle caratteristiche più evidenti del digital marketing è la capacità di generare un traffico qualificato verso siti web, con il search engine marketing (SEM), attraverso annunci fatti mediante motori di ricerca, opportunamente ottimizzati con i search engine optimization (SEO). Si possono, inoltre, ancora allo scopo di generare traffico, utilizzare i diversi canali social, come Facebook,  o sfruttare piattaforme esistenti come Pinterest, Play store, App store, ecc., sviluppando idonee strategie di indicizzazione, le cosiddette ranking strategy ed inserendo annunci, ads  o banner. Neppure i blog e le email rimangono esclusi. Un traction channel molto delicato, per questioni relative alla privacy e al trattamento di dati sensibili, nonché per il rischio di spam, è, infatti, proprio l’email marketing.

Una importanza fondamentale mantiene, anche nel digital marketing, la segmentazione, ovvero la suddivisione dei potenziali clienti in sottoinsiemi su cui esercitare azioni mirate o di targeting channel.

I tradizionali canali pubblicitari in questo proliferare di nuovi termini che caratterizza il digital marketing vengono stranamente definiti offline ads, mentre gli eventi organizzati per i clienti come meeting, conferenze, presentazioni,ecc., divengono gli offline events o industry trade shows, nel caso di fiere ed esposizioni.

Quella che nella antichità classica veniva definita eloquenza o retorica, ovvero l’arte di parlare in pubblico per convincere clienti e partner, confluisce nel cosidetto speaking engagements channel. Anche nel digital marketing, naturalmente, per rimanere stabilmente ancorati al mercato, è utile favorire lo sviluppo di una comunità di clienti intorno al proprio marchio, la community building. Da sempre, infatti, le aziende cercano di migliorare la qualità dei loro prodotti per andare incontro alle esigenze dei clienti, processo che nel digital marketing rientra nel cosiddetto engineering as marketing channel

A parte la velocità di diffusione, non sembrano rilevarsi differenze consistenti neanche nel cosiddetto viral marketing. In questo caso sono i clienti o users stessi che pubblicizzano e diffondono il prodotto invitando altri ad acquistarlo, andando ad innescare, così, un processo di crescita esponenziale, ovvero un viral loop.

Al di là dei termini che si sceglie di usare, ogni imprenditore dovrebbe, comunque, cercare sempre nuovi modi o untapped channels per far conoscere e commercializzare il proprio prodotto o servizio. 

Marco Madonna,

associato in prova area commerciale

Mauro Campus