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KIMBAL MUSK. FRATELLO DI ELON MUSK, INVESTE NELL’AGRICOLTURA

L’agricoltura chiama e Kimbal Musk risponde, ma perché un businessman multimilionario dovrebbe investire nel campo agricolo e, nello specifico, fondando “un’università dell’agricoltura”? Ci sono facoltà di scienze agrarie, biologia, nutrizione, ma l’idea di Kimbal Musk è un’altra: formare agricoltori di piante in containers con una duplice nobile finalità di portata universale. Ma andiamo per ordine.
Kimbal Musk, fratello di Elon Musk CEO di Tesla Motors, è un imprenditore, filantropo e ristoratore nato in Sud Africa e trasferitosi per l’università in Ontario. Dopo aver avviato due start- up vendute per circa 307 milioni e 1.5 miliardi di dollari l’una, ha deciso di frequentare una scuola di cucina e poi creare con due soci un bistrot in Colorado, esteso poi in diverse città. Nel mentre, sempre con il socio, ha fondato “The Kitchen Community” un’organizzazione no-profit che ha costruito molti giardini nel retro delle scuole dove i bambini possono avvicinarsi all’agricoltura e nel 2016, con Tobias Peggs, ha creato Square Roots, una start-up che ogni anno seleziona un gruppo di ragazzi e insegna loro come crescere piante in containers.
E così mentre il fratello progetta di colonizzare Marte e viaggiare a grandi velocità, allo stesso modo Kimbal Musk, facente parte anch’egli del board di Tesla e SpaceX, ha grandi ambizioni proponendosi di risolvere un significativo problema odierno, specialmente negli Stati Uniti: la malnutrizione. I dati testimoniano la gravità della situazione: il National Center for Health Statistics riporta che il 39,8% di Statunitensi soffrono di obesità. Nel 2018 negli USA ci sono state due crisi per la sicurezza alimentare a causa della presenza di batteri sulle verdure. Il mercato di semi geneticamente modificati e particolari pesticidi è alle stelle contaminando la salubrità dei prodotti. In questo contesto, nella start-up di Kimbal Musk si coltivano prodotti salutari in containers grazie a luci LED e un clima controllato. Questo programma ha avuto molto successo dato che le 500 candidature presentate per i soli 10 posti disponibili nel 2016, si sono duplicate l’anno successivo. Il progetto, inoltre, garantisce la tracciabilità dei prodotti, dato che grazie al QR- Code presente sui prodotti di Square Roots, i clienti possono vedere chi ha coltivato la loro pietanza e dove. Dal momento che, oggigiorno, manca sempre più suolo per le coltivazioni, il secondo ambizioso obbiettivo di Musk è cercare di ridurre gli spazi necessari per crescere prodotti buoni e salutari: ed ecco spiegato l’utilizzo di container.
Le critiche a tale progetto non mancano: c’è chi ha paura che in questo modo si verifichi un’industrializzazione stile Silicon Valley dell’agricoltura e si perdano i sapori e i nutrienti dei prodotti coltivati in condizioni “normali”. In aggiunta, questo tipo di coltivazione non ridurrebbe i problemi legati all’inquinamento, molto significativi nel contesto agricolo, visto che in tale progetto si consuma una buona mole di energia per assicurare l’ambiente di coltivazione corretto. Tuttavia, a tal proposito, lo stesso Musk ha osservato che si inquina molto di più importando un prodotto da lontano, a causa del trasporto e i costi energetici ad esso legati, piuttosto che crescerlo coltivandolo in loco.
In breve però, il dubbio rimane Kimbal Musk si configura come un social investor o ha trovato solo un altro modo di fare profitti? Diteci che ne pensate commentando l’articolo

Carla Rullo, Associata in prova Area Commerciale

https://www.businessinsider.com/musk-square-roots-romaine-recall-2018-12?IR=T#from-there- youll-gain-access-to-more-than-just-data-20


https://www.fastcompany.com/40483835/kimbal-musk-defends-his-container-farming- accelerator
https://www.cdc.gov/obesity/data/adult.html

Mauro Campus