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IL FUTURO DELL’AVIAZIONE, L’IMPRESA DI EASYJET

L’attenzione per i problemi ecologici derivanti dall’inquinamento atmosferico generato dalle emissioni dei motori termici di auto, navi e aerei, sta causando un repentino spostamento degli obbiettivi di ogni casa produttrice di veicoli, obbiettivi sempre più orientati verso modelli green e ad inquinamento zero. 
Dal 1999, con il lancio sul mercato del primo veicolo hybrid (Toyota Prius), le strade italiane e di tutto il mondo hanno iniziato a popolarsi di veicoli completamente elettrici o, come gran parte della gamma Toyota, ibridi, questi in grado di offrire tecnologie di bordo all’avanguardia e prestazioni equiparabili a quelle vantate dai modelli equipaggiati con motore tradizionale.
 
Il numero di questo tipo di veicoli è in continuo aumento, ma chi avrebbe mai pensato di potersi comodamente sedere sulla poltrona di un aeromobile completamente elettrico? Ci ha pensato la compagnia low cost britannica EasyJet, fresca di alleanza con Virgin Atlantic, la quale sta lavorando ad aerei elettrici capaci di voli di corto raggio. 
A darne conferma è stato l’amministratore delegato Johan Lundgren affermando: «I voli elettrici stanno diventando realtà: in futuro, non dipenderemo più solo dal carburante». 
Per raggiungere i suoi obiettivi, EasyJet sta lavorando con la compagnia americana Wright Electric, startup fondata nel vicino 2016. Insieme, stanno progettando un aereo alimentato a batteria, per voli più brevi di due ore
Il progetto ha come obbiettivo, nel 2030, il solo utilizzo di aerei elettrici e, già nel 2019, le prove di volo di un aereo elettrico dalla portata di 150 o 180 persone. 
Questo tipo di aereo, secondo le stime del CEO della startup Wright Electric, sarebbe in grado di ridurre le emissioni di anidride carbonica e i costi di viaggio del 30%, dimezzando, inoltre, l’inquinamento acustico. 

Ma se si è sentita così forte la necessità di introdurre l’ibrido anche per i trasporti aerei, allora sarebbe opportuno porsi una domanda: quanto inquina un aereo? 
Un aereo di linea inquina come circa 600 auto non catalizzate (Euro 0), di conseguenza i più grandi aeroporti italiani emettono ogni giorno la stessa quantità di emissioni di circa 350mila auto Euro 0. Secondo le stime, nel 2025 il traffico aereo produrrà 1,4 miliardi di tonnellate di CO2 ogni anno, tra le emissioni a terra e quelle in cielo, entrambe altamente dannose per l’ambiente.  Alla luce di questi impressionanti dati, nonostante non siano ancora state date informazioni inerenti all’entità dell’investimento, EasyJet sembra voler raggiungere l’obbiettivo con tutte le sue forze. Spera, infatti, di riuscire ad utilizzare solo aerei elettrici nei prossimi 20 anni. 
Il progetto è molto ambizioso ma, considerando l’impellente emergenza ambientale, non possiamo che essere fiduciosi e sperare in un futuro più ecologico, anche per quanto riguarda gli spostamenti aerei.

FRANCESCO FARINATI  

ASSOCIATO IN PROVA AREA HR

Mauro Campus

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