

Nonostante un’ampia fetta della popolazione femminile sia in possesso di titoli di istruzione superiore, è anche evidente il persistere di una grande asimmetria nelle scelte educative di ragazzi e ragazze; le facoltà umanistiche sono maggiormente frequentate da ragazze, mentre l’area STEM si caratterizza per una netta maggioranza maschile. Uno studio condotto dall’EIGE, l’istituto europeo per l’uguaglianza di genere, ha messo in evidenza che il raggiungimento di una parità di genere nelle scelte educative avrebbe degli impatti positivi sull’economia dei paesi sviluppati. Ci si può chiedere a questo punto: quali sono i risultati raggiunti dall’EIGE? E secondariamente, esiste una “soluzione” innovativa per attenuare questo fenomeno?
Lo studio sopra citato, ha stimato che l’eliminazione del gender gap favorirebbe l’incremento dei posti di lavoro di un ammontare pari a 1,2 milioni entro il 2050; inoltre, una maggiore partecipazione delle donne agli studi STEM avrebbe un impatto positivo sul prodotto interno lordo dell’unione europea: è stato stimato che il PIL pro capite aumenterebbe dello 0,9% entro il 2030 e del 3% entro il 2050; se volessimo monetizzare le percentuali, per ottenere una maggiore comprensione, l’aumento del PIL pro capite nell’unione europea entro il 2050 sarebbe pari ad 820 miliardi di euro.
La previsione afferma inoltre che una riduzione del gender gap favorirebbe una netta riduzione del gender pay gap entro il 2050 che consentirebbe, dunque, alle donne di ottenere una retribuzione quasi pari a quella degli uomini. Limitare la sotto partecipazione delle donne tra gli studenti delle facoltà STEM è importante quindi per svariati motivi che presentano come unico comune denominatore il miglioramento dell’economia di un paese. A tal proposito, è utile in questo caso fare riferimento a Debbie Sterling, una donna che, partendo dalla sua esperienza personale, si è ingegnata al fine di trovare una soluzione per ridurre il divario di genere nelle discipline STEM.
Debbie Sterling, durante il corso dei suoi studi in ingegneria presso il college di Stanford, ha notato la carenza di donne nella sua facoltà. Questa osservazione ha acceso in lei un’ossessione: ispirare una futura generazione di donne ingegnere. Dopo la laurea Sterling ha iniziato a fare ricerche su tutto ciò che riguardasse lo sviluppo dell’infanzia e dei ruoli di genere; ha scoperto che per perseguire un interesse in un determinato campo, una persona deve essere esposta ai giusti input in tenera età e che le ragazze possiedono capacità verbali stellari e tendono ad imparare meglio interagendo con le storie.
Queste due scoperte sono state determinanti nella creazione della linea di costruzioni GoldieBlox: in parte set di costruzione e in parte libro di fiabe; la combinazione è stata progettata per coinvolgere le ragazze attraverso le loro abilità verbali e incoraggiarle a costruire attraverso le narrazioni che presentano le avventure di Goldie, una ragazza bionda con la faccia lentigginosa che indossa una tuta da lavoro e una cintura. GoldieBlox ha avuto molto successo e Sterling è stata nominata da Time tra le 30 donne che stanno cambiando il mondo. Appare a questo punto evidente come la questione del gender gap non riguardi solo le donne e che le soluzioni al problema vanno ricercate nel cambio di prospettiva dell’educazione genitoriale e degli stimoli a cui si decide di esporre i bambini sin dalla tenera età.
Corinne Marzia Inzirillo, associata in prova Area Business Development