

Attualmente, la minaccia rappresentata dal cambiamento climatico svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo, a livello mondiale, di una coscienza ecologica e nella diffusione dei principi dell’ecosostenibilità nell’immaginario comune.
Uno dei principali ostacoli ad una piena e consapevole svolta green è sempre consistito nell’apparente incompatibilità tra l’adozione di misure idonee a ridurre l’impatto ambientale delle attività umane e l’interesse economico degli operatori commerciali e industriali, che ha spesso portato all’adozione di politiche irriguardose nei confronti dell’ambiente.
Tuttavia, negli anni più recenti, la risposta alla domanda “Economia ed ecologia possono diventare due facce della stessa medaglia?” sembra tendere sempre più verso una direzione positiva.
In un clima ormai dominato dal fenomeno della Green Economy, le imprese hanno sentito la necessità di adottare un approccio più sensibile alle tematiche ambientali con l’obiettivo di mantenere, o addirittura accrescere, la loro competitività sul mercato. Consumatori e utenti sono, infatti, sempre più inclini a preferire prodotti e servizi che abbiano un impatto ambientale ridotto e che assecondino i principi di sostenibilità ecologica. L’effettiva adesione ai suddetti standard rimane, ad oggi, frutto delle politiche aziendali e commerciali adottate autonomamente da ciascuna impresa; è evidente, però, che l’orientamento del mercato e il diffondersi di determinate preferenze stiano condizionando le scelte imprenditoriali.
Dall’idea generale di Corporate Social Responsibility derivano, pertanto, una serie di impegni che si esplicano, tra l’altro, nell’adozione di processi produttivi non inquinanti ed ecosostenibili, nell’ottica di una maggiore compliance a livello sociale.
Questa evoluzione comporta che il normale ciclo economico tenda sempre di più verso un tipo di economia circolare che valorizzi l’utilizzo di materiali riciclabili e di energie rinnovabili.
Sia nel panorama nazionale, sia in quello internazionale, numerosissimi sono gli esempi di imprese che attualmente investono in prodotti e tecnologie a ridotto impatto ambientale e, tra queste, spiccano anche realtà come Google, Facebook e Microsoft che si fanno portavoce di questo importante e necessario processo. In particolare, a proposito di grandi colossi, si assiste alla diffusione dei Green Data Center, organizzati in modo tale da ridurre il notevole fabbisogno energetico richiesto per il funzionamento dei centri di elaborazione dati. D’altra parte, anche realtà di dimensioni più modeste si mostrano sensibili alla tematica ambientale a tal punto che numerosissime sono le start up volte a combinare il requisito dell’innovatività con l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile e consapevole.
In conclusione, al giorno d’oggi, una collaborazione tra economia ed ecologia è sicuramente possibile ed auspicabile e si esplica perfettamente nelle Società Benefit. Queste ultime, nate negli Stati Uniti, sono caratterizzate da un peculiare oggetto sociale che integra il fine lucrativo e lo scopo di influire positivamente sulla società.
Il cambiamento che è in atto sta, dunque, modificando intrinsecamente il tessuto sociale ed economico del nostro pianeta, incidendo sul singolo in termini di maggiore responsabilità e consapevolezza proiettata in un presente, e soprattutto in un futuro, che non lasciano più spazio ad un approccio negazionista e disinteressato.
Francesca Matarrese, Associata Area legale