Nell’ultimo periodo, quando si parla di relazioni internazionali, è inevitabile non citare Cina e Stati Uniti che da svariati mesi hanno monopolizzato i media a causa delle tensioni economiche che li coinvolgono.
La guerra commerciale in atto tra Stati Uniti e Cina deriva dall’imposizione di dazi doganali sulle importazioni tra i suddetti paesi. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti hanno richiesto una revisione all’Organizzazione Commerciale Mondiale (WTO), la quale ha promosso un trattato internazionale conosciuto con l’acronimo TRIPS per fissare gli standard circa la proprietà intellettuale, riguardo alla violazione della sopracitata da parte dello Stato cinese nei loro confronti. Infatti, nel mese di Agosto del 2017 il presidente Trump ha aperto un’investigazione formale nei confronti della Cina poiché sono stimate violazioni ai danni degli Stati Uniti e dei suoi alleati per un valore annuo di $225-$600 miliardi.
La proprietà intellettuale rappresenta una tutela giuridica fondamentale, dal momento in cui essa costituisce un elemento chiave nell’economia odierna e risulta difficile da proteggere in quanto si tratta di un bene intangibile, puramente frutto delle capacità intellettive e creative umane. L’amministrazione Trump, infatti, avendone compreso pienamente l’importanza ha istituito dazi nei confronti del mercato cinese dal momento che essi rappresentano una forma di protezione contro le suddette violazioni.
In risposta a ciò, la Cina ha dichiarato di non essere favorevole ad una guerra commercialeein particolare con gli Stati Uniti, data la loro precedente condizione di alleati strategici, ma al contempo di non temere di poter risultare sconfitti in tale guerra.
Nell’opera “La Guerra del Peloponneso”, Tucidide afferma che difficilmente una potenza in piena ascesa riesca a coesistere pacificamente con una potenza dominante. Graham Allison, professore dell’università di Harvard, ha definito questo concetto «trappola di Tucidide» e analizzando 16 casi in cui si è verificata una situazione simile a quella attuale tra USA e Cina, afferma che in ben 12 casi il risultato è stato una vera e propria guerra.
Stati Uniti e Cina sembrano vicini ad una risoluzione pacifica del conflitto, andando di conseguenza a costituire un’eccezione data la loro interdipendenza: infatti, la Cina detiene una quota significante del debito pubblico americano e allo stesso tempo il mercato americano necessita i prodotti cinesi considerando i loro prezzi molto competitivi e di conseguenza una rovinosa sconfitta di uno dei due paesi influenzerebbe inevitabilmente in maniera negativa anche l’altro. Tuttavia, statisticamente e storicamente, è possibile che la vicenda abbia un epilogo ben diverso, con conseguenze che coinvolgerebbero il pianeta intero.
Alessandro Dell’Orso, Associato in prova Area Marketing.